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Ti stai chiedendo come diventare psicologo forense?
Vuoi sapere quale è il percorso che devi intraprendere?
Bene, ecco la guida completa che SeoLogico, sito specializzato in Marketing per psicologi, ha realizzato.
Negli ultimi decenni, in Italia sono aumentate molto le richieste di valutazione psicologica che arrivano dal mondo giuridico.
Un incremento che si è registrato soprattutto nei casi di tutela dei minori e in quelli che riguardano i danni alla persona.
Ma è soprattutto grazie ai grandi casi di cronaca nera che la figura dello psicologo forense è diventata sempre più conosciuta.
E anche per questo, sempre più giovani sognano di fare questo lavoro, e prestare i loro servizi ad avvocati e tribunali, per tutte le valutazioni psicologiche che servono in ambito civile e penale.
Anche perché l’applicazione della psicologia giuridica alle questioni sui diritti, diventa spesso centrale nella risoluzione di un caso.
Parliamo dunque di un professionista che deve possedere competenze che spaziano tra la psicologia e la giurisprudenza.
Nel caso in cui operi in ambito penale inoltre, le sue valutazioni possono avere lo scopo di stabilire o meno la capacità di intendere e volere di un soggetto.
E andare ad esempio ad escludere una sua finzione finalizzata a eludere la legge. O altre volte, può essere chiamato a stabilire la pericolosità sociale di un individuo, prendendosi una responsabilità molto importante nei confronti della comunità.
Ma lo stesso in fondo può accadere in ambito civile, nel momento in cui ad esempio è chiamato ad esprimersi sulle questioni di affidamento dei minori.
Ma qual’è il percorso di studi che si deve intraprendere per esercitare la professione?
Questo è quello che cercheremo di spiegare con questo articolo.
Precisiamo subito che chi è interessato a diventare uno psicologo forense, magari anche dopo i 50 anni, deve essere cosciente che non c’è un iter tradizionale da percorrere come per altri lavori, in cui esiste una formazione universitaria specifica.
Cos’è la Psicologia Forense
La prima cosa da sapere è che la psicologia forense si occupa di fornire valutazioni psicologiche utili ai processi giudiziari in corso.
Si tratta dunque di una disciplina che opera a cavallo tra la psicologia e la giurisprudenza per aiutare giudici e avvocati, ad acquisire elementi e valutazioni che possono essere decisivi per dirimere le grandi questioni che portano alla risoluzione di un caso o di una controversia legale.
Lo psicologo forense può agire da ausiliario del giudice o come perito/consulente di parte per una delle due parti coinvolte nel processo.
O può anche essere un consulente tecnico nominato direttamente dal Pubblico Ministero.
Bisogna anche distinguere i servizi che questa figura professionale rende tra ambito civile e penale.
A livello civile infatti, si tratta spesso di fornire consulenza e valutazione in caso che riguardano la tutela dei minori e il loro possibile affidamento ai genitori.
E in questo caso, lo psicologo forense può andare anche a ricoprire il ruolo di giudice onorario all’interno del collegio del tribunale di sorveglianza o di quello per minorenni.
In ambito penale invece, si tratta quasi sempre di fornire valutazioni che attestino l’incapacità di intendere o di volere di un individuo, la sua possibile pericolosità sociale e la validità della sua testimonianza.
Il Percorso di Studi per Diventare Psicologo Forense
Bisogna capire dunque che lo psicologo forense opera in un ambito interdisciplinare tra psicologia e giurisprudenza.
Questo significa che per svolgere al meglio questa professione, deve acquisire nel corso della sua formazione un insieme di competenze che integrano queste due scienze.
È fondamentale in questo senso avere ben chiara la distinzione tra uno psicologo clinico e uno forense.
Nel primo caso infatti, parliamo di un professionista che si limita semplicemente a valutare la condizione di una persona.
Una valutazione molto diversa da quella che deve dare uno psicologo forense, che deve andare invece anche a considerare molti altri aspetti, come ad esempio un eventuale rischio di recidiva di un soggetto in stato di fermo o l’affidabilità di una sua testimonianza in tribunale.
Anche perché a differenza di uno psicologo tradizionale, il compito di uno psicologo forense non sarà quello di curare chi è affetto da malattie e disagi psichici.
Dovrà invece fornire valutazioni che rientrano in questo ambito, e sarà dunque importante che abbia anche delle nozioni giuridiche che gli permettano di non compiere errori durante la fase processuale.
Sarà importante per questo avere anche ben chiaro il contesto culturale in cui opera, e sapersi districare nelle tante sfumature che il suo ruolo può assumere nei processi giudiziari più complessi.
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Laurea triennale in psicologia (L-24)
Spiega l’importanza di iniziare con una laurea triennale in Scienze e Tecniche Psicologiche, che fornisce la base teorica e pratica.
Per diventare psicologo forense, il primo passo da fare è quello di seguire il percorso ordinario previsto da tutte le università per diventare psicologi.
Bisognerà dunque iscriversi alla triennale di psicologia, e iniziare a prendere confidenza con la teoria e la pratica psicologica in tutti i suoi aspetti.
Attraverso questa prima formazione infatti, si inizieranno ad apprendere tutte le metodologie che riguardano lo studio dei processi psicologici e cognitivi .
Laurea magistrale in psicologia (LM-51)
Superata questa fase, ci si dovrà iscrivere alla magistrale, dove si studierà in modo più specifico alcune aree che saranno fondamentali per la professione futura.
Materie come la psicodiagnostica, e quelle che permettono di conoscere i procedimenti alla base della valutazione psicologica in ambito legale, diventano infatti centrali nella formazione dello psicologo forense.
Negli ultimi anni è nata inoltre la magistrale in Psicologia giuridica e criminologica che si occupa di formare e istruire in modo specifico, proprio coloro che sognano di diventare psicologi forensi.
È fondamentale in ogni caso, restare sempre nell’ambito della psicologia clinica nel momento in cui si sceglie la magistrale.
Abilitazione e iscrizione all’Albo degli Psicologi
Completata anche la magistrale, bisognerà a quel punto superare l’esame di stato per potersi così iscrivere all’albo degli psicologi in modo da poter esercitare legalmente la professione.
La legge prevede però in questo caso che si frequenti un tirocinio professionalizzante della durata minima di mille ore non retribuito.
In genere, le università sono convenzionate con diversi enti ed aziende che offrono questa possibilità.
Specializzazione e Master in Psicologia Forense
Completato il percorso di formazione professionale indispensabile per qualunque psicologo, si dovrà a quel punto scegliere un master di specializzazione in psicologia forense.
Questo sarà il momento in cui si riceverà per la prima volta una formazione specifica sul tema, e di come la scienza psicologica deve essere applicata in ambito giuridico.
Le modalità con cui concepire e redigere una perizia psicologica, insieme a uno studio specifico su criminologia e diritto penale e civile, diventano centrali.
Il Master fornirà inoltre una serie di possibilità su dove svolgere lo stage conclusivo che ci permettono di poter iniziare ad osservare e sperimentare questa professione sul campo, magari assistendo altri psicologi forensi di grande esperienza.
Esperienze Pratiche: Tirocinio e Formazione Continua
In questo percorso di studi, i tirocini hanno un ruolo centrale.
Se iniziamo un percorso di psicologia con lo scopo di diventare psicologi forensi, sarà fondamentale scegliere dei tirocini o degli stage che siano prettamente attinenti con questo mondo.
Si dovrà dunque provare ad entrare in contatto con studi legali, tribunali in cui diventa possibile fare un vero praticantato e iniziare ad osservare il modo in cui la scienza psicologica viene applicata in campo giuridico.
Esistono inoltre anche dei centri di valutazione forense, composti da team psicologici che possono aiutarci facilmente ad addentrarci in questa professione.
E iniziare così anche a sperimentare sul campo le conoscenze acquisite.
Trattandosi di una professione estremamente delicata e di grande responsabilità sociale, è fondamentale fare pratica sul campo e capire bene tutte le implicazioni che questo lavoro comporta.
Opportunità di Lavoro e Sbocchi Professionali
Completato questo percorso di studi, diventa finalmente possibile poter esercitare legalmente la professione di psicologo forense.
Le possibilità lavorative sono diverse.
Si potrà svolgere il ruolo di consulente delle forze dell’ordine, e fornire valutazioni psicologiche in accordo con carabinieri e polizia quando serve.
Può svolgere il ruolo di Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU) del Pubblico Ministero, così come può anche essere assunto come Consulente Tecnico di Parte (CTP) da un avvocato.
Nel caso di questioni che riguardano la tutela dei minorenni, può essere indicato come giudice onorario presso la corte d’appello del tribunale dei minorenni.
Può anche essere chiamato consulente per i casi di adozione o come perito per l’idoneità psichica di un individuo per il rilascio di una certificazione come la patente.
Esiste anche la possibilità di svolgere il ruolo di perito per il tribunale ecclesiastico nelle cause che riguardano la nullità matrimoniale.
Lo psicologo forense può anche operare nel ramo della mediazione familiare, a patto di aver frequentato un master della durata di due anni che sia regolarmente riconosciuto.
Quanto guadagna uno Psicologo Forense in Italia
Ma quanto guadagna esattamente uno psicologo forense?
Non è facile rispondere a questa domanda, perché molti svolgono questo lavoro come liberi professionisti che magari riceve pazienti presso il proprio studio.
E dunque il loro fatturato è proporzionale al numero di clienti che hanno, e quante perizie o consulenze, di parte o per conto del tribunale, decidono di fare ogni anno.
Un rapporto pubblicato nel 2023 da Adepp, un’associazione che rappresenta gli enti previdenziali italiani, ha stimato che lo stipendio annuo di uno psicologo forense si aggira intorno ai 26.700 euro.